CLICCA

Archivio delle notizie di graffignananew.it

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL  24/07/2010 - Itinerari di devozione sui colli banini
 

Tra spettacolori panorami sulla pianura un viaggio in cerca di frescura per ritemprare lo spirito
Itinerari di devozione sui colli banini
Santuari e cappelle mariane punteggiano vallette e rilievi
 

Quando in città l’afa e il caldo torrido sono causa di disagio, basta una corsa alla frescura delle colline di San Colombano e di Miradolo per ritemprarsi un poco, con le fresche e sulfuree acque delle Gerette o delle Terme di Miradolo. Qui il parco ombroso è invitante per una sosta serena di sollievo alla calura, anche se il canto corale e monotono delle cicale sembra lontano e la temperatura offre qualche grado in meno rispetto alla città. Accanto a queste oasi di frescura e di cura termale, non mancano piccoli luoghi di meditazione e preghiera a beneficio dell’anima e delle sue esigenze spirituali: edicole, cappellette votive, edificate dalle famiglie di agricoltori e viticoltori a confine dei terreni e dei vigneti, che affiorano tra le macchie di verdi arbusti su stradine sterrate, che conducono alle vallecole dove, al fondo, splende al sole una sorgiva acqua dissetante, più difficile da trovare in questi colli argillosi. La Madonna dell’uva, la Madonna del latte, l’Addolorata dipinta con in braccio Gesù addormentato nella morte, al bivio di strade e sentieri con i cancelli in ferro inghirlandati di fiori, di spighe, di medaglie e corone del Rosario a testimonianza della pietà popolare degli abitanti vicini di case e casolari.Al culmine delle panoramiche in vetta alla “Collada“ (manciata di colli) da Graffignana, San Colombano, Miradolo, Campo Rinaldo, Monteleone, Chignolo Po, è balsamico sostare e respirare la limpida brezza d’aria e contemplare i paesi sottostanti vegliati, nella luce accecante dell’estate, dallo svettante campanile adossato alla muratura architettonica della chiesa parrocchiale. Basta il rintocco del mezzogiorno degli orologi, che un breve concerto di suoni di campane si allarghi di campanile in campanile ad invitare alla recita dell’Angelus, che ci ricorda nella sosta della colazione o del pranzo tra le ore del lavoro, il mistero dell’Incarnazione e della Redenzione con il figlio di Dio fatto uomo e la benedetta fra tutte le donne la quale tra le colline ha il suo trono nel Santuario di Santa Maria in Monte Aureto, meta, nella bella stagione, di devoti e visitatori con la Messa e il rosario ogni sabato mattina e la visita di ammalati e famiglie la domenica, dove c’è sempre una preghiera del cuore e una grazia da chiedere con fiducia. Ma è sulle alture di Madonna dei monti, cui si arriva zigzagando sulla stretta strada panoramica, punto trigonometrico dei colli, che l’immagine della Vergine scolpita sul muro, quasi a sentinella del paesaggio tra lunghi filari di viti e piante di frutti, è invito alla meditazione, contemplazione e preghiera. A pochi metri sorge Villa Sommariva con la torre che occhieggia dall’alto sulla bassa pianura, dove si festeggia ogni anno, nella prima settimana di agosto, con la partecipazione di laici e religiosi, la Madonna della neve, qui onorata, secondo le monache locali, da antico tempo.Don GianMario Galmozzi